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Tag: gioielli himalayani
Gli Otto Simboli di Buon Auspicio del Buddismo Tibetano – Astamamgala
Simboli buddisti di armonia: un viaggio verso Oriente
Gli Otto Simboli di Buon Auspicio del Buddismo Tibetano – Astamamgala, presenti da sempre nella cultura tibetana, sono oggetti che hanno rivestito ruoli sempre maggiori nelle cerimonie e nei rituali fino ad essere considerati sacri. Sono simboli di protezione e di guida alla felicità e alla serenità; tutti i simboli sono correlati e non potrebbero esistere separati, poiché la loro efficacia si manifesta nell’unità.
English reading – Lectura en españolOtto simboli di Buon Auspicio
disponibili onlineScopri la bellezza degli Ashtamangala
LA CONCHIGLIA – SANKHALa conchiglia bianca, antico oggetto rituale di origine indiana, è generalmente espressa con la spirale che si evolve verso destra e termina a punta. E’ il simbolo della Divinità nella sua forma femminile, di regalità e superiorità, è la rappresentazione del profondo, e vittorioso suono che diffonde l’insegnamento del Dharma. Il suono raggiunge e si trasmette alle diverse nature, passioni e aspirazioni spirituali, risvegliando dal baratro dell’ignoranza e della sofferenza ogni essere per poter conseguire ed ottenere la liberazione.
IL GLORIOSO NODO INFINITO, o NODO DELL’AMORE SENZA FINE – SRIVATSAIl nodo infinito è composto da linee continue e chiuse che si intersecano tra loro, è associato al primordiale simbolo del divenire senza fine ed emblema dell’incessante manifestarsi del mondo. Il suo infinito intreccio ci ricorda come i fenomeni siano interconnessi a cause e condizioni. Rappresenta l’unione della Saggezza e del Metodo, dell’energia femminile e di quella maschile, la loro armonica inseparabilità, in uno stato di amore infinito e realizzazione dell’unione. E’ il supremo simbolo di buon auspicio, che ricorda come ogni effetto positivo e favorevole per noi in futuro ha le sue radici e cause nelle nostre azioni del presente.
I PESCI D’OROI due pesci vengono raffigurati verticalmente e paralleli ed in origine rappresentavano i fiumi sacri Gange e Yamuna. Allegoria del Signore del Mondo, i pesci d’oro si trovano raffigurati solo assieme agli altri Simboli di Buon Auspicio. La simbologia dei pesci nel buddismo tibetano è la speranza ed il desiderio che tutti gli esseri viventi possano esistere in uno stato di assenza di paura. Salvati dalla paura di cadere nell’oceano della sofferenza e liberi nell’avere acquisito la consapevolezza dell’essenza primaria, così come i pesci nuotano nel mare per natura liberi.
IL LOTO – PADMAIl fiore di loto è la più alta visione di Purezza e Bellezza. Lo stelo del Loto si erge infatti da acque di stagni e laghi per lo più fangosi per far sbocciare il fiore incontaminato, incontaminabile, immacolato e perfetto sopra la superficie dell’acqua, unica pianta che grazie alla forza del suo fusto fa sbocciare un fiore con un numero di petali sempre regolare, da otto a dodici tutti uguali. Nella loro simmetria i petali rappresentano l’armonia del Cosmo, otto come gli otto raggi della ruota del Dharma. Il fango rappresenta la sofferenza e tutto ciò che trattiene il nostro essere dall’acquisire quella chiara visione che grazie alla pratica della Dottrina, lo stelo, ci permetterà di elevarci sopra tutte le contaminazioni del mondo.
Il Loto è simbolo anche della purezza del corpo, della parola e della mente: è la vera essenza del nostro essere che è rimasta immacolata nonostante il fango del mondo che si realizza solo alla luce della nostra consapevolezza. Il fiore di Loto è il trono del Buddha e cioè dell Amore Compassionevole di cui il Dalai Lama, chiamato anche Signore del Loto Bianco, è l’incarnazione.
IL PARASOLE – CHHATRAIl Parasole è simbolo della Dignità Regale, di chi detiene il potere spirituale. Nell’iconografia tibetana è presente in diverse varianti, più o meno elaborato e colorato e sempre sorretto da una solida struttura in legno. Esprime la perfetta energia del Dharma nel proteggere tutti gli esseri che seguono la Dottrina. La protezione intesa dal simbolo è da ogni ostacolo e forza avversa, dalla malattia e dall’ignoranza, dalla pena e dalla rinascita in regni inferiori, affinchè possano giungere alla completa estinzione della sofferenza.
IL VASO DEL TESORO – KALASAL’uso del vaso risale ai primordi del Buddhismo, acquisito dalla tradizione indiana dove veniva utilizzato per trovare l’acqua. Metaforicamente questo simbolo è legato alla realizzazione ed alla possibilità di esaudire i desideri materiali.
La sua forma è generalmente rigonfia con un collo che si allunga e sulla sua sommità è posato un gioiello ad indicare la preziosità del suo contenuto: il nettare dell’immortalità legato all’Eternità della Dottrina e della Conoscenza.LA RUOTA DEL DHARMA – CHAKRALa ruota della Dottrina o della Legge, è il più diffuso e antico simbolo indiano, riferito sia al Sole sia al suo attributo di arma.
La ruota è costituita dal mozzo, dai raggi e dal cerchio.- Il mozzo rappresenta il Motore Immobile, l’essenza primordiale della mente.
- I raggi equivalgono al Nobile Ottuplice Sentiero da percorrere per raggiungere la liberazione dalla sofferenza.
Le Otto Vie sono:- retta visione
- retta intenzione
- retta parola
- retta azione
- retto comportamento
- retto sforzo
- retta presenza mentale
- retta concentrazione.
- Il cerchio simboleggia il mondo ed il suo continuo ed eterno perpetuarsi fino alla sconfitta dell’ignoranza, che è la radice della sofferenza.
Un’altra interpretazione della Ruota vede il mozzo come la pratica della Disciplina, dalla quale la mente è sostenuta e resa solida; i raggi sono la pratica della Saggezza nella comprensione della vacuità di tutti i fenomeni che portano allo sradicamento dell’ignoranza e del male; il cerchio indica l’insegnamento alla meditazione che sostiene ogni pratica della Dottrina.
La Ruota del Dharma è quindi simbolo universale della Dottrina che conduce alla liberazione dal dolore, rappresenta l’insegnamento del Buddha e ci ricorda che il Dharma, la Legge Universale, tutto abbraccia e completa in sé, non ha inizio né fine ed è al di là del tempo e dello spazio.
STENDARDO DELLA VITTORIA – DHVAJARealizzato comunemente in legno e seta, dall’aspetto più o meno ricercato, viene generalmente sospeso al centro del soffitto nella sala principale dei monasteri ed anche nelle abitazioni private. Simile ad una bandiera arrotolata, rappresenta la vittoria di corpo, mente e parola di ognuno di noi nel momento in cui si utilizza la pratica del Dharma, dimostra la potenza ed il trionfo della conoscenza sull’ignoranza e la paura, il raggiungimento della felicità ultima.
Se gli otto simboli di Buon Auspicio hanno destato il tuo interesse, su Ethnos puoi trovare altri oggetti rituali del Buddismo Tibetano, esplora anche i gioielli buddisti disponibili nella collezione dell’artigianato proveniente dal Tibet
Gioielli buddisti: ornamenti di significato
I gioielli buddisti non sono solo accessori eleganti, ma oggetti carichi di simbolismo e spiritualità. Ispirati agli insegnamenti del Buddha, questi gioielli raffigurano figure sacre, mantra e simboli che richiamano concetti come la compassione, la saggezza e la protezione. Indossare un gioiello buddista può essere un modo per sentirsi connessi al Buddismo e per portare con sé un messaggio di positività e speranza.
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Pendente due pesci – simbolo Buddista
48,50 € Aggiungi al carrello -
Gioiello Etnico Gao Buddista – Garuda e Tara Verde
1.600,00 € Aggiungi al carrello -
Tradizionale Rosario Buddista – Mala tibetano in Conchiglia
220,00 € Aggiungi al carrello -
Gioielli etnici – Pendente Gao o Ga’u Tibetano
95,00 € Aggiungi al carrello -
Artigianato Nepal – Orecchini Buddha
58,00 € Aggiungi al carrello -
Japamala Buddista semi loto
110,00 € Aggiungi al carrello -
Artigianato Tibetano – Gao o Ga’u Ruota del Dharma
95,00 € Aggiungi al carrello -
Ciondolo Tibetano simbolo conchiglia Buddista
39,90 € Aggiungi al carrello -
Artigianato Tibetano | Ciondolo mantra
110,00 € Aggiungi al carrello -
Ciondolo Etnico Drago Tibetano
65,00 € Aggiungi al carrello -
Rosario Tibetano Buddista Mala
28,00 € Aggiungi al carrello -
Gioielli Orientali – Pendente Mandala Tibetano
120,00 € Aggiungi al carrello
SIMBOLI ORIENTALI CORRELATI
La mano di Fatima
Il Gao
Occhio BluDorje – Vajra
Dorje – Vajra, nel Buddismo tibetano
Il Buddismo tibetano è ricco di simboli ed oggetti rituali, e ampia rilevanza è stata data al significato della parola Dorje, in tibetano, o Vajra, in sanscrito: il fulmine, o diamante, che distrugge tutti i tipi di ignoranza, essendo esso stesso indistruttibile, principio di liberazione spirituale e mentale sul quale si basa la filosofia tibetana. Il Dorje rappresenta infatti la fermezza di spirito ed il raggiungimento di un’elevata virtù trascendentale in grado di guidare verso la Verità, distruggendo l’inconsapevolezza. Realizzato come uno scettro, può essere singolo o doppio: riferito al fulmine, tipico di numerose civiltà orientali, è paragonato al Martello meteorico di Thor, al fulmine e scettro di Zeus; arma indistruttibile per le divinità adirate, è potere spirituale per gli dei pacati.
Prodotti Dorje ONLINE SHOP
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Pendente Tibetano doppio Dorje
44,50 € Aggiungi al carrello -
Gioielli Tibetani e Gioielli Buddhisti
2.800,00 € Aggiungi al carrello -
Anello simbolo Dorje
70,00 € Aggiungi al carrello -
Ciondolo Argento Phurba e Dorje – Tibet
48,50 € Aggiungi al carrello -
Simboli Orientali – Braccialetto Vajra o Dorje
135,00 € Aggiungi al carrello -
Gioiello Etnico Gao Buddista – Garuda e Tara Verde
1.600,00 € Aggiungi al carrello -
Tibetan Dorje or Vajra
113,00 € Aggiungi al carrello -
Stupendo Gao o Ga’u – insolito il Rubino
350,00 € Aggiungi al carrello
English reading – Lectura en español
Nell’iconografia e nei riti del Buddhismo Tibetano il Dorje è sempre accompagnato da una Campana, ed assieme questi due simboli rappresentano gli opposti che convivono: la campana è infatti simbolo del lato femminile, del diamante, del corpo fisico, mentre il Dorje lo è del lato maschile, del tuono e della mente.Utilizzo del Dorje nei riti buddisti
Durante i riti Buddhisti il Dorje è tenuto nella mano destra, mentre la campana nella sinistra.
Il Dorje viene spesso utilizzato durante i riti di meditazione come simbolo dell’unione tra la Verità Relativa, rappresentata dalle esperienze della vita quotidiana, e la Verità Assoluta, uno stato dell’essere che si vive in unità con la natura e con tutto ciò che ci circonda. Quando invece durante la meditazione si utilizzano sia il Dorje che la Campana, la Volontà è quella di bilanciare la parte maschile e quella femminile delle cose, per raggiungere la chiarezza spirituale.Simbologia e Struttura del Dorje
Ogni parte della struttura del Dorje ha un suo preciso significato, in particolare:
- Le due estremità sferiche, che oltre a rappresentare sunyata, la primordiale struttura dell’universo, simboleggiano le due parti in cui è suddiviso il cervello.
- La doppia fisionomia del Dorje ricorda anche uno dei sacri simboli del Buddhismo, e cioè due Fiori di Loto che, unendosi, rappresentano l‘unione dei due mondi: quello fenomenico, Samsara, e quello tangibile, Nirvana, mentre le parti che simboleggiano i petali rimandano ai quattro Bodhisattva, esseri illuminati, e alle loro consorti.
- I tre cerchi centrali, che fungono da punto d’unione per le due parti estreme del Dorje rappresentano invece la beatitudine che il Buddha raggiunge spontaneamente, senza sforzo. Alle estremità dei due Fiori di Loto vi sono tre cerchi, simbolo delle sei vie che conducono alla perfezione: pazienza, generosità, disciplina, impegno, meditazione e saggezza.
L’importante messaggio di sacralità e purezza, indicato dal Dorje, raddoppia la sua potenza nei casi in cui esso venga rappresentato doppio. Il doppio Dorje, conosciuto come Vishvavajra ed utilizzato anche come sigillo a chiusura o firma di importanti documenti, viene spesso posto alla base di statue raffiguranti le principali divinità tibetane ed indiane e, se indossato serve da monito per rammentare l’assoluta indistruttibilità della Conoscenza.
Dorje fa parte della collezione Mondo Orientale
Scopri altri simboli orientali dal nostro Blog
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I Gioielli del Nepal
L’arte dei gioielli nepalesi: un’espressione di cultura e spiritualità
I gioielli del Nepal, la Repubblica Federale Democratica del Nepal si trova nell’Asia meridionale al confine con Himalaya, Repubblica Popolare Cinese e India. Situata in questa posizione, la cultura nepalese, pur avendo tratti fortemente autonomi e distintivi, è anche un territorio dove gli elementi iconografici sono condivisi dalle altre culture confinanti. E’ un territorio fittamente popolato dove circa un terzo della popolazione è tutt’oggi analfabeta. La religione praticata è l’Induismo che, assieme al Buddismo, sono culti molto sentiti da tutta la popolazione. Il Nepal infatti, forse perché culla di Siddharta Gautama (563 d. C) che ha dato origine alla tradizione buddista, o forse perché circondato da alcune delle vette più alte del mondo, tra cui l’Himalaya, sicura fonte di ispirazione spirituale, è un paese intensamente avvolto da spiritualità, magia e superstizione.
Gioielli nepalesi ONLINE SHOP
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Gioielli Etnici – simbolo ohm
95,00 € Aggiungi al carrello -
Scatolina Artigianato Nepalese Argento e Corallo
100,00 € Aggiungi al carrello -
Orecchini forma a fiore Quarzo Ialino
39,90 € Aggiungi al carrello -
Gao Nepalese grani Corallo rosso
250,00 € Aggiungi al carrello -
Nepal | Orecchini pendenti Onice
70,00 € Aggiungi al carrello
English reading – Lectura en español
Questo aspetto permea costantemente i costumi ed i gioielli nepalesi, che nascondono in ogni particolare una simbologia antichissima e ancora oggi profondamente sentita. Per i nepalesi i gioielli sono uno strumento fondamentale per proteggersi dai mali esterni e per collegarsi alle energie positive; per questo motivo i gioielli sono molto amati e spesso ne vengono indossati molti, uno sopra all’altro, in una magnifica e caotica dimostrazione di abbondanza e di protezione dalle forze maligne.-
Argento massiccio satinato – Anello
150,00 € Aggiungi al carrello -
Pendente Nepalese Argento e Quarzo Fumè
180,00 € Aggiungi al carrello -
Ciondolo Onice e serpenti Argento
115,00 € Aggiungi al carrello -
Artigianato Etnico Orientale Argento, Spilla
84,00 € Aggiungi al carrello -
Pendente Ametiste completo Laccio Seta
110,00 € Aggiungi al carrello -
Nepal – Pendente forma a tartaruga
105,00 € Aggiungi al carrello -
Bracciale Nepalese tipo snake Argento
160,00 € Aggiungi al carrello -
Gioielli Etnici Argento
13,00 € Aggiungi al carrello -
Pendente Nepalese simbolo Ohm o Om e pietra Turchese
79,50 € Aggiungi al carrello -
Orecchini tipico Artigianato Orafo Nepalese
108,00 € Aggiungi al carrello -
Vecchia Collana vintage Nepalese – Primi ‘900
300,00 € Aggiungi al carrello -
Bracciali Argento vendita online
98,00 € Aggiungi al carrello
Per i nepalesi l’oro e l’argento simboleggiano rispettivamente Surya, il dio del sole, e Chandra la dea della luna; per tale motivo questi due materiali non devono mancare nei gioielli che vengono indossati durante le cerimonie religiose e in particolar modo sono importanti nelle parure delle spose.
Altri simboli molto importanti e onnipresenti nei gioielli nuziali sono il pavone (come nella cultura indiana), che spesso si presenta sotto forma di lastra sbalzata agganciata all’acconciatura e che indica la buona sorte e la fertilità; il pesce (come nella cultura delle minoranze etniche cinesi) sotto forma di ciondolo in argento, come simbolo di fertilità; e le campanelline poiché la campana è un simbolo buddista il cui suono richiama la purezza della dottrina della perfetta saggezza.-
Nepal | Orecchini finemente incisi forma a serpente
60,00 € Aggiungi al carrello -
Ciondolo Nepalese Quarzo Fumé
80,00 € Aggiungi al carrello -
Artigianato Etnico Orientale Argento, Spilla
84,00 € Aggiungi al carrello -
Gioielli Argento e Pietre semi-preziose – Bracciale
190,00 € Aggiungi al carrello -
Gioielli Etnici Argento e Pietre semi-preziose. Bracciale Rubino
620,00 € Aggiungi al carrello -
Pendente Ametiste completo Laccio Seta
110,00 € Aggiungi al carrello
Un gioiello tipico delle donne maritate è il Kantha, una collana realizzata alternando perle d’oro sfaccettate e sottili strati di tessuto in feltro rosso. Queste collane vengono portate in tutte le festività principali (mela) e mostrano lo status e la ricchezza della famiglia. Nella parte est del Nepal le perline d’oro dei kantha sono scanalate, mentre nella zona di Pokhara hanno punte e spigoli molto pronunciati.
Il colore rosso del tessuto, ottenuto nei gioielli utilizzando anche il corallo, non è usato a caso ma segue una precisa simbologia poiché, come anche nella cultura tibetana, rappresenta la vita e la forza vitale mentre l’azzurro, spesso reso attraverso i turchesi, rappresenta l’acqua, il cielo e l’aria.Gioielli inconfondibili: il rosso del corallo e l’azzurro del turchese
Corallo e turchese possono essere usati sotto forma di grandi grani appena sgrossati e infilati, assieme a perle di oro decorate a sbalzo, in collane chiamate Bhiru che vengono sempre portate in coppia.
Il colore delle pietre è un fattore molto importante e spesso non coincide con il valore che viene attribuito alle stesse dalla cultura occidentale. Molti gioielli, come anelli, collane e bracciali, sono decorati con nove pietre scelte e incastonate seguendo il principio ayurvedico del Navaratna, riconosciuto e usato nella maggior parte dei paesi asiatici, che rappresenta il sistema planetario indiano. Le gemme utilizzate sono il diamante, la perla, il corallo, l’essonite, lo zaffiro blu, l’occhio di gatto, lo zaffiro giallo e lo smeraldo.Altre due collane, emblema delle donne sposate e della ricchezza della loro famiglia, sono chiamate Tilhari e Nau gedi e sono composte da complessi vaghi in oro dalla forma complessa e con una ricca decorazione alternati a fili di perline di vetro.
Frequentemente le collane non hanno solo un aspetto decorativo ma sono composte anche da amuleti d’oro chiamati Jantar spesso di forma quadrata e decorati a cesello.
Alcune collane sono un vero e proprio assemblaggio di gemme dal significato apotropaico, immagini fotografiche, pendenti con formule e preghiere e di elementi organici come artigli, denti e semi di particolari animali e piante. Queste collane hanno un chiaro e fortissimo valore di amuleto ma la loro efficacia sarà ancora superiore se benedette da uno sciamano.-
Ruota del Dharma e doppio Dorje
55,00 € Aggiungi al carrello -
Ciondolo Gioiello in Argento Nepal con Quarzo Citrino
120,00 € Aggiungi al carrello -
Nepal – Ciondolo Argento e Labradorite
62,00 € Aggiungi al carrello -
Braccialetto Mala tibetano colorato
10,00 € Aggiungi al carrello -
Nepal – Spilla tipico Artigianato orafo Orientale
180,00 € Aggiungi al carrello -
Testa di Drago Argento e Turchese
79,50 € Aggiungi al carrello
Riservata esclusivamente alla Kumari, dea vivente designata all’età di 4 anni da sacerdoti e astrologi, è la collana Taillo o Tavo, riccamente decorata in oro oppure metallo dorato con un grande pendente a forma di seme a mezzaluna, molto simile ai pendenti reliquiari indiani.
In particolari casi, come le feste principali, è possibile indossare collane il cui pendente principale è un vero e proprio porta reliquie, spesso di forma allungata o a mezza luna.
A scopo di protezione, spesso i bambini indossano più cavigliere di varia forma e materiali tra cui non manca il ferro che è ritenuto un potente antidoto contro gli spiriti maligni.Bracciali preziosi colorati e tintinnanti
Un collare dal forte potere apotropaico è il Tengura composto da una o più file di pendenti di forma fallica di varia grandezza mentre, con la stessa forma ma utilizzando forme allungate stilizzate, è la collana Kantshri realizzata con ciondoli in metallo bianco.
Un altro tipo di collare,indossato nel Nepal occidentale,è l’Hansuli, realizzato generalmente in metallo bianco e di forma circolare o semisferica rigida e decorato con un fitto motivo ad incisione, in modo molto vicino alla tradizione delle popolazioni minoritarie della Cina.
Le donne indossano ai polsi una moltitudine di braccialettini tintinnanti e colorati realizzati in metallo e talvolta rivestiti di perline mentre un bracciale tipico maschile, spesso usato dagli arcieri per proteggere il polso sinistro, è di forma imponente, in legno intagliato e scolpito a forma di sella.In Nepal, come in India, gli orecchini sono molto amati e apprezzati sia per le orecchie che per il naso.
I pendenti da naso si chiamano Bulaki e Phuli e sono diversi a seconda di dove vengono collocati: ai lati delle narici oppure nella cartilagine che separa le narici stesse. Talvolta possono essere così imponenti da dover essere spostati per permettere di mangiare!-
Pendente tipico Nepalese
158,00 € Aggiungi al carrello -
Ciondolo Nepalese in argento e con pietre di onice
50,00 € Aggiungi al carrello -
Testa di Drago Argento e Turchese
79,50 € Aggiungi al carrello -
Scatolina Nepalese Argento inciso e cabochon Turchese
105,00 € Aggiungi al carrello -
Ciondolo Gioiello in Argento Nepal con Quarzo Citrino
120,00 € Aggiungi al carrello -
Gioielli Etnici Orientali – Pendente Nepalese Rubini
190,00 € Aggiungi al carrello
Orecchini nepalesi, un ornamento importante e prezioso
In passato le donne, e ancora oggi quelle più anziane, usavano praticare molti fori in fila lungo il padiglione auricolare e adornarli con Tuki, piccoli orecchini a forma di bottone circolare in oro che rappresentano l’equivalente di un investimento economico.
Anche gli orecchini sono spesso di forma imponente e talvolta sono anche molto pesanti. Hanno nomi diversi, Marwari o Dhungri, a seconda del modello orecchino a pendente o a bottone, oppure Chepti se hanno il pendente che richiama il simbolo del sole, di forma ampia e circolare, generalmente realizzati in oro con decorazioni a sbalzo e cesello.-
Gioielli Etnici – Anello nepalese tipico con corallo rosso
80,00 € Aggiungi al carrello -
Pendente Artigianato orientale Conchiglia bianca
40,00 € Aggiungi al carrello -
Orecchini Etnici Argento e Pietre
79,50 € Aggiungi al carrello -
Gioielli Nepalesi Argento – Anello Ametista
113,00 € Aggiungi al carrello -
Anello Nepalese Argento e Opale
65,00 € Aggiungi al carrello -
Gioielli Etnici, Gioielli dal mondo – Orecchini
65,00 € Aggiungi al carrello
Dott.ssa Bianca Cappello – Storico del Gioiello
biancacappello@libero.it
Fonti:
France Borel, Ethnos, gioielli da terre lontane, Milano 1996
Hannelore Gabriel, Nepal Jewellery, 2006-
Agata Dzi
Agata dzi, già 4000 anni fa in Tibet e Nepal si plasmava e diffondeva una delle più antiche religioni, la bon o bon-po, dalla quale in seguito si sviluppò quello che divenne uno tra i più importanti e professati tra i culti, il buddhismo. Strettamente correlato alla tradizione buddhista, e tibetana in particolare, è un piccolo oggetto di grande forza simbolica e straordinario prestigio: lo dzi, o gzi detto zii -luminoso, luce, splendore- è realizzato con un frammento di agata solitamente di forma cilindrica o bislunga,a volte a mezzaluna accennata. Ciò che lo contraddistingue da un normale pezzo di pietra, e caratteristica peculiare dello dzi, è il colore, ancor più precisamente le striature ed i disegni che si possono leggere sulla sua superficie; generalmente bianco e nero o marrone e bianco, lo dzi reca all’esterno una serie di motivi, naturali negli elementi autentici ed antichi,come anche creati dall’artigiano che lo prepara, i quali possono essere circolari, ovali, quadrati, ad onde e strisce come nella più tipica usanza tibetana.
English reading – Lectura en español
Appartenenti a questa straordinaria cultura, gli dzi sono presenti tuttavia in tutta l’area himalayana, dal Buthan al Ladakh, sino ad un’altra regione indiana, il Sikkin ma anche in Pakistan ed Afghanistan come nella Cina buddhista, dove a questo termine è stato associato il significato di pietra del paradiso, perla del cielo.
Indossati da uomini e donne ed infilati nei gioielli tradizionali, venivano utilizzati anche come ornamento sia di statue sia degli altari all’interno dei templi, in relazione al fatto che non credendo terrene queste pietre ma di origine divina, esse fossero perciò appannaggio delle divinità; a queste perle furono attribuite prerogative di benessere spirituale e di difesa da ogni possibile difficoltà, capaci esse di sviluppare un equilibrio positivo.
Praticamente sconosciuti all’infuori di questa area, gli dzi divennero famosi in occidente nel momento in cui i monaci, in fuga dalla loro terra natale a causa dell’invasione cinese ed esuli perciò senza alcun avere, li usarono come bene di scambio, privandosi di questo immenso tesoro per poter altresì far fronte alle loro esigenze di sostentamento.
Ogni dzi è unico, perché a ciascuno viene attribuito un proprio valore distintivo ed un significato intrinseco speciale, legato alla sua simbologia: la credenza più diffusa sosteneva che chi lo avesse posseduto sarebbe stato inondato da una grande quantità di benefici, quali protezione, prosperità, benessere, fortuna…
Considerata la pietra stessa portatrice di buona energia, è perciò facile pensare che se abbinata a motivi decorativi profilattici avrebbe decisamente aumentato le sue speciali caratteristiche, divenendo perciò ancor più potente.
Ecco allora che gli dzi i quali già naturalmente presentano i fregi richiesti hanno un immenso pregio: per rientrare in questa tipologia, il disegno deve essere molto delineato e nitido, con forme regolari e proporzionate, il colore intenso e l’aspetto lucido e privo di imperfezioni.
L’agata è un materiale dalla struttura variegata, quindi striature e venature di varia tipologia sono assolutamente consuete,e possono creare forme molto differenti.
Come si diceva in precedenza, i più ricercati erano gli dzi con gli occhi, cioè con quelle formazioni circolari, che potevano arrivare sino addirittura a nove, ed erano di gran lunga i più amati, graditi ed ammirati.
A seconda del numero degli occhi variava il potere tutelare: con uno, era correlato con il sole ed esprimeva la forza interiore, a due rappresenta equilibrio e saggezza, tre occhi riflessione e fantasia, appoggio e sostegno per tutti coloro che trattavano affari di vario genere.
Ogni disegno aveva un suo significato e per questo l’uso era determinato da esso, nel senso che ogni preciso pezzetto di pietra aveva una sua funzione e scopo, con il conseguente risultato di poter essere utilizzato esclusivamente dalla persona alla quale era stato destinato.
Per questo il valore ed il prezzo di queste piccole pietre poteva essere, ed è ancor oggi, molto elevato, quanto un gioiello prezioso, anche in riferimento all’età della perlina.
Allo stesso modo, anche gli dzi realizzati artigianalmente in passato sono comunque ricercati, risalenti anch’essi a migliaia di anni fa.
Pare che la loro origine si possa riallacciare, data la somiglianza, alle perle di cornalina incise che venivano adoperate come scambio tra molti paesi dell’Asia, quali la Mesopotamia, l’Afghanistan e nella zona della valle dell’Indo già dal terzo millennio avanti Cristo; la produzione da parte degli artigiani indiani ed iraniani proseguì ancora per tutto l’anno mille dopo Cristo, impiegando metodi da sempre usati in India, Pakistan e Turkmenistan.
Nonostante gli studiosi abbiano cercato di catalogare e suddividere le differenti tipologie degli dzi, dividendoli per dimensioni e varietà di lavorazione, è tuttavia ignota la precisa origine e datazione.
Questa carenza di notizie è da attribuire anche al fatto che in Tibet, sia le credenze religiose che impedirono la possibilità di compiere scavi archeologici, sia la tradizione di non seppellire i morti, portarono a non poter effettuare delle ricerche scientifiche accertate e quindi attendibili.
In ogni caso, antiche leggende narrano della presenza di queste perle in Tibet in seguito, come già detto, alla religione pre-buddhista bon, all’interno della quale probabilmente avevano un significato sacro diffuso in seguito in tutta questa montana regione.
Si racconta che i contadini ed i pastori raccogliessero gli dzi nel terreno, trovandoli mentre coltivavano i campi e nei prati pascolando le greggi; questo portò a credere alla loro provenienza misteriosa e ultraterrena, non ritenendo possibile fossero di fabbricazione umana.
Da qui anche il gran numero di storie e favole mitiche che sorsero intorno a queste piccole perline, che come nessun altro oggetto provocarono discussioni e dibattiti ancor oggi non conclusi.
Raramente si potevano trovare integre e complete, per questo la gente pensò fossero oggetti divini, dato che quelle rinvenute erano sempre rovinate: il racconto tradizionale vuole che fossero le pietre impure scartate dagli dei e per questo gettate sulla terra. Nella medicina tradizionale tibetana, gli dzi venivano sgretolati ed utilizzati per preparare rimedi e medicamenti quali unguenti, come pure diluiti in benefiche bevande curative.
Requisito molto importante per poter goderne l’utilizzo era donare lo dzi, come anche il trovarlo: questa magica perla non doveva e poteva essere comperata e tanto meno rubata o barattata, altrimenti avrebbe perso tutte le sue virtù.
Gli dzi hanno da sempre un’importanza ed una considerazione così alta che sono uno dei Sette Tesori del buddhismo tibetano, l’asmagarbha o il tesoro della saggezza.
In passato, i disegni di queste pregiate perline venivano realizzati artificialmente: mettendo a bagno la pietra nello zucchero e poi scaldandola in seguito, quest’ultimo caramellandosi mutava di colore la pietra scurendola; al giorno d’oggi, sul mercato si trovano materiali di tutti i tipi che vengono proposti e venduti come originali ma sono ovviamente di tutt’altra natura!
In plastica, vetro, resine varie, osso… spesso sono prodotti usando il laser o dipinti con smalti e vernici che penetrando nel materiale di base riprendono i disegni tipici; il costo è ovviamente molto distante da quello degli dzi autentici, anche se non è difficile incappare in clamorose imitazioni spacciate per vere e con prezzi di conseguenza.
Si possono trovare sul mercato dzi di recente fabbricazione realizzati sicuramente in vera agata, prodotti sia in Tibet sia in Nepal, India, Birmania e Thailandia; queste nuove perle hanno comunque un aspetto e struttura decorosi, sono fatti anche bene ma la differenza con uno dziautentico è decisamente evidente.Il Gao
Il Gao, conosciuto anche come Ga’u o Gahu, è il più spettacolare degli amuleti protettivi: una scatola talismanica in argento abbellita ed arricchita da pietre dure e preziose, spesso realizzata in metallo o legno, viene utilizzata per conservare oggetti religiosi come mantra, preghiere, reliquie o amuleti. Si ritiene che il Gao porti protezione, benedizione e fortuna al proprietario.
Gao, la scatola talismanica porta fortuna
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Ciondolo Etnico Drago Tibetano
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Gioielli Etnici Tibetani
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Artigianato Tibetano – Gao o Ga’u Ruota del Dharma
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Pendente Gao Coralli e simbolo Dzogchen
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Gao o Ga’u, Gioiello tipico Tibet-Bhutan-Ladakh-Nepal-Regioni Himalayane Indiane
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Gao o Ga’u Tibetano tessere Corallo rosso
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Gioiello Tibetano Monaci Buddisti | Straordinario Gao
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Gioielli Tibetani e Gioielli Buddhisti
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English reading – Lectura en españolIndossato come gioiello dalle popolazioni di Tibet, Nepal, Buthan e Mongolia, è sempre stato considerato una potente difesa dalla malasorte, dalle malattie e da tutto ciò che potesse in qualsiasi modo arrecare danno alla persona, pure in previsione di viaggi e spostamenti.
Formato da un contenitore d’argento delle forme più svariate, frutto della maestria ed ingegnosità dell’artigiano che lo crea, racchiude al suo interno un foglietto stampato con frasi propiziatorie o anche scritto a mano, in sanscrito. Il pensiero è generalmente un breve passo religioso, mantra, accompagnato da piccole reliquie che possono essere oggetti benedetti da un Lama, frammenti di vesti monastiche ed anche immagini raffiguranti divinità e santi custodi e protettori.
Quando, con l’invasione dei cinesi, i tibetani furono costretti a vendere i loro beni più preziosi, svuotarono i Gao della loro essenza, tenendo per sé quella parte sacra e benedetta a loro cara, e li vendettero come scatoline preziose: infatti i Gau reperibili oggi, sia in commercio sia esposti in mostre e musei, sono comunemente vuoti, oggetti che rappresentino ora esclusivamente la grande abilità di artisti ed artigiani in grado di realizzare dei veri e propri capolavori.
La nostra collezione Gao o Ga’u vecchi e nuovi,
dalle forme, dimensioni e lavorazioni più diverse-
Artigianato Tibet – Cimbali Buddhisti Bronzo
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Testa Buddha scolpita Pietra Lapislazzuli
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Artigianato Etnico Tibetano – Ruota di Preghiera
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Gioiello Tibetano raffigura Chhepu
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Sciarpa Lana Yak Tibetano
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Mala tibetano – Rosario Buddista da preghiera
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Artigianato Tibetano – Conchiglia tradizionale Buddha
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Gao o Ga’u – vecchio Gioiello Artigianato Himalayano
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Gao: l’amuleto protettivo più spettacolare
I Gao sono considerati oggetti di grande valore e sono spesso tramandati di generazione in generazione. Sono considerati portafortuna e simboli di protezione e prosperità. I monaci tibetani indossano spesso Gao come parte del loro abbigliamento rituale. Credono che gli amuleti proteggano dal male e dalla negatività. I Gao sono un importante gioiello della cultura e della spiritualità tibetana. Sono oggetti di grande valore per le pietre preziose e semipreziose utilizzate, e sono spesso considerati come una fonte di buon auspicio, e proprio legata alla buona sorte sono anche i gioielli con gli 8 simboli di buon auspicio Buddista.
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