Le Civiltà Precolombiane
Le Civiltà Precolombiane, con questo termine ci si riferisce a tutte quelle culture che si svilupparono in Centro e Sud America prima della colonizzazione spagnola, avvenuta a cavallo tra il XV ed il XVI sec. Popoli migratori provenienti anticamente dalla regione asiatica si insediarono in questi territori in epoche tra il 20.000 ed il 10.000 a.C. e solo intorno al 2000 a.C. le prime scritture testimonieranno in futuro la loro presenza; tali genti si stanziarono principalmente in Sud America ed in Mesoamerica, corrispondente all’attuale Messico Meridionale, Guatemala, El Salvador e Belize e nella parte ad ovest di Honduras, Nicaragua e Costa Rica. Questa vasta area è però essenzialmente una regione circoscritta ad una determinata civilizzazione più che un territorio definito da confini geografici. Nel tempo, queste culture si svilupparono basando la loro crescita su un’economia sostanzialmente agricola, fondata sulla coltivazione di prodotti quali patate, zucche, mais e pomodori, a seconda del terreno più adatto e distribuita tra il centro e zona meridionale.
(zucche splendidamente decorate, disponibili in varie misure e colori – per informazioni info@ethnos.biz)
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Anche il cotone divenne elemento importante nel sistema produttivo, dal quale, dopo la lavorazione, ricavavano i loro abiti e che, per farlo crescere, prevedeva una competenza nell’uso della canalizzazione delle acque.
L’allevamento era in realtà sconosciuto, non esistevano gli animali domestici più comuni che vennero diffusi in seguito dai conquistadores; solo pochi animali, tra i quali gli originari lama ed alpaca, vennero addomesticati, i primi per trasportare ridotti carichi di merci, visto il mancato impiego della ruota ignota a questi popoli, gli altri per la loro lana, molto apprezzata e ricercata per la fabbricazione degli indumenti.
Se da un lato raggiunsero grandi capacità e conoscenze in campo scientifico ed astronomico – prove ne siano i numerosi ritrovamenti che hanno riportato alla luce manufatti e reperti legati allo studio delle stelle, delle eclissi e dello scorrere del tempo, così come l’elaborazione dei complessi sistemi di scrittura e di numerazione – , dall’altro l’assoluta mancanza dell’uso della ruota, come si diceva poc’anzi ed una insufficiente pratica dell’allevamento di animali da soma, che portò ai fini pratici all’impossibilità di trasportare grossi carichi e quindi di sviluppare una rete commerciale, unita al fatto che tra queste genti non si conosceva la lavorazione e l’uso del ferro e non esisteva una moneta corrente, resero queste civiltà di grande interesse per le loro caratteristiche ma al tempo stesso estremamente vulnerabili.
In ogni modo, seppero approfondire e migliorare le loro abilità costruttive, edificando spettacolari ed imponenti palazzi utilizzati sia per scopi religiosi sia civili: tra questi i più importanti di Cuzco, Nazca, Palenque, Tulum, Tikal, Teotihuacan, Chichen-Itza.
Si distinsero anche nel campo dell’artigianato e dell’oreficeria, settore nel quale si resero maestri ed artefici di straordinari gioielli, realizzati sia in una lega particolare a base d’oro, il tumbaga, sia in pietre quali la giada e l’ossidiana.
Molte di queste civiltà erano già in decadenza all’arrivo degli europei, e poche sono le testimonianze relative a quel periodo, altre invece erano nel pieno del loro splendore ed energia: grazie a questo, molte documentazioni sono giunte sino a noi tramite gli scritti ed i resoconti redatti dagli spagnoli ed inviati in patria, e diffusi poi nel resto dell’Europa.
Ancor oggi, i discendenti di queste antiche e nobili civiltà, pur allontanandosi, ovviamente, per stile di vita , mantengono bensì tradizioni ed usi tipici dei loro antenati.
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