Agata: proprietà e fascino di una pietra antica
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La pietra naturale Agata è una varietà di Quarzo microcristallino. Caratterizzata dall’eleganza e dalla luminosità dei colori, l’Agata deve il suo nome al fiume siciliano Dirillo, in origine chiamato Achates, sulle cui rive se ne trovava in abbondanza; a battezzarla così fu Theophrasus, filosofo e naturalista greco, che per primo la scoprì ed analizzò tra il IV° ed il III° secolo a.C.
Monili in agata fin dai tempi dell’età del Bronzo
Numerosi monili e gioielli in agata sono stati ritrovati, assieme a rudimentali utensili, nei siti archeologici a Cnosso e in tutta Creta, testimoniando la diffusione e l’importanza di questa pietra nella civiltà Minoica e durante tutta l’età del Bronzo.
Di buona durezza, e caratterizzata da striature concentriche in una vasta gamma di colori e forme, l’Agata si forma riempiendo le cavità della roccia ospite, e per questo motivo non ne esistono due pezzi uguali.
Fu proprio per la sua particolare densità, unita alla capacità di resistere agli acidi, che questa pietra venne usata sin dall’antichità per realizzare sia gioielli ed ornamenti, sia diversi utensili, impiegati in farmacia (basti pensare a mortai e pestelli), e quotidianamente nelle cucine.
La sua estrazione è documentata sin dal 1497 quando la si trovava in Germania, nella valle del fiume Nahe. Nel XIX° secolo però il giacimento conosciuto si esaurì, e i tagliatori trasferirono la loro attenzione ai depositi brasiliani, che diedero poi impulso all’esplorazione e scoperta di numerose altre miniere, tra cui Ametista, Tormalina e Topazio.
Agata: proprietà e fascino di una pietra gioiello
Anticamente, forte era la credenza che estinguesse la sete e proteggesse dalla febbre; i maghi persiani la utilizzavano per allontanare i temporali, visti come manifestazione del male.
Utilizzata sin dal principio per la creazione di oggetti, è stata sempre un materiale ricercato ed apprezzato e molti sovrani, dall’antichità al rinascimento, ne collezionarono coppe e vasi, grazie alla diversità e varietà dei suoi colori.
Colori Agata: verde nera bianca gialla, varietà e vivacità
In seguito alle scoperte di numerosi giacimenti un po’ in tutto il mondo, l’Agata è in colori e tipologie diverse, ognuna delle quali ha caratteristiche proprie in base al luogo di estrazione e alla pietra ospite.
Esiste l’Agata Muschiata, che si forma all’interno di un Calcedonio e ne prende i filamenti verdi, dorati e neri dando l’impressione di creare una decorazione vegetale, di muschio.
L’Agata Arcobaleno si forma nei giacimenti di Diaspro e ne assorbe le diverse sfumature che, una volta riflesse, rimandano un ampissimo spettro di tonalità.
L’Agata di Fuoco, singolare per la sua brillantezza, sembra risplendere di una luce interna, come l’Opale.
Una delle Agate più inusuali per il colore bruno rossiccio, e per la particolare superficie che ricorda un unico occhio, è chiamata Occhio del Ciclope, ed è stata ritrovata in Messico.
La più singolare, alla quale si attribuiscono proprietà specifiche, è l’Agata Blu: considerata una pietra femminile, protegge durante la gravidanza, infonde coraggio e rilassa, accresce l’audacia, l’ottimismo e favorisce la meditazione.
Usata fin da tempi remotissimi come portafortuna contro il malocchio, ancora oggi a tutte le Agate si associano proprietà scaramantiche e protettive per le persone e per gli ambienti dove dimorano.
Una speciale citazione è sicuramente opportuna per gli Dzi, tipici dell’artigianato tibetano: sono delle Agate di forma allungata, con delle decorazioni circolari che sembrano rappresentare degli occhi – considerati delle forti e potenti protezioni. Più occhi sono disegnati, più potente è il talismano.
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